Corso di Recupero per Astemi #38

I vitigni fondamentali #9/17

Monica
Questo vitigno è coltivato in Sardegna, soprattutto nel Cagliaritano. Viene chiamato anche Monaca o Passale. I l grappolo è grande e irregolare, gli acini sono serrati. La buccia è di colore nero o nero violaceo, la polpa piuttosto tenera.
L'uva è adatta per la vinificazione, ma può essere usata anche come uva da tavola.

Montepulciano
I l vitigno è coltivato nell'Italia centro-meridionale, soprattutto nelle Marche e nell'Abruzzo. Prende il nome dall'omonima cittadina in provincia di Siena. Pur avendo punti di somiglianza con il Sangiovese o Sangioveto, ne differisce. Il grappolo è di media grandezza, serrato. L'uva ha acini ovali, con buccia nera violacea e polpa rosea. La produzione è diseguale da annata ad annata, anche a parità di condizioni climatiche.
Il vino marchigiano Rosso Conero deriva dal vitigno Montepulciano, con il concorso (non superiore al 15 per cento) di Sangiovese. Anche il Rosso Piceno si avvale, per il 40 per cento, dell'apporto di Montepulciano.
Il vitigno entra in misura preponderante nella composizione del Montepulciano d'Abruzzo e del Cerasuolo d'Abruzzo, ottenuto con una vinificazione in bianco di uve Montepulciano. Il vino che si ricava da queste uve in genere presenta colore rosso granata con riflessi violacei. Ha sapore pieno, vinoso e sapido.

Moscato bianco
Sotto il nome di moscato sono raccolti un gran numero di vitigni con uve di vario colore, da vino o da tavola, dotate di un caratteristico aroma muschiato che si trasmette ai relativi vini. Fra le qualità più pregiate di moscato va classificato il Moscato bianco o d'Asti, molto coltivato in varie zone del Piemonte e particolarmente nel Monferrato. Pregio elevato raggiunge il Moscato di Canelli, con uva bianco ambrata, dolcissima, usata per la vinificazio ne, ma anche a tavola.
Il grappolo del Moscato bianco è compatto, di grandezza media; l'acino rotondo presenta un colore giallo dorato e anche ambrato nella parte esposta al sole.
Fra i moscati, che sono molto numerosi e quasi tutti pregiati, ricordiamo: il Moscato dell'Oltrepò Pavese che viene in gran parte spumantizzato, come l'Asti Spumante; il Moscato del Trentino; il Moscato dei Colli Euganei; il Moscato di Trani; il Moscato dell'Elba; il Moscato di Calabria; il Moscato di Siracusa; il Moscato di Noto; il Moscato di Pantelleria; il Moscato di Cagliari. Sono tutti vini di colore giallo più o meno dorato, naturalmente spumeggianti, di sapore in genere dolce e profumo più o meno intensamente aromatico.

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Corso di Recupero per Astemi #37

I vitigni fondamentali #8/17

Malvasia di Sardegna
L'uva è chiamata sul posto anche Malvagia o Malmazia. I l grappolo è di grandezza media, la foglia quintolobata. L'acino, di media grandezza, ha colore giallo dorato e polpa sciolta. Dal vitigno Malvasia di Sardegna si ottiene il Malvasia di Cagliari, che è un bianco con due versioni: dolce naturale o secco, oppure in versione dolce liquoroso.

Malvasia istriana
Tutte le Malvasie sono originarie della omonima località greca, così come questa istriana coltivata sui Colli Orientali del Friuli e nel Collio Goriziano. Viene chiamata anche Malvasia bianca. Il grappolo, abbastanza compatto, è lungo circa 15 centimetri. L'acino normale presenta una buccia di colore verde giallastro. Da questo vitigno pregiato si ricava un vino assai fine da antipasti e da pesce denominato Collio Goriziano Malvasia o Collio Malvasia. Un vino simile, un po' meno pregiato, porta la denominazione Isonzo Malvasia istriana.

Marzemino
Detto anche Marzamino dal nome del villaggio della Carniola iugoslava, Marzimin, questo vitigno ha trovato l'ambiente idoneo nel Trentino, specie a Isera, vicino a Rovereto. È chiamato anche Marzemino gentile o di Isera. Viene coltivato inoltre in Lombardia, nei dintorni dei laghi di Garda e Iseo, così come in provincia di Treviso. Il grappolo è di forma allungata, l'acino di colore blu-nero, piuttosto turgido e serrato. Da questo vitigno si ricava il Marzemino Trentino, dal colore rosso rubino intenso, dal caratteristico profumo erbaceo. È un vino gradevolissimo con pollame, formaggi, arrosti.

Merlot
Questo vitigno è stato importato in Italia dalla Francia e più propriamente dal Bordolese, sua zona di origine. L'uva si è diffusa in varie zone dell'Italia settentrionale: Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli, Collio Goriziano. Ha dato buoni risultati di ambientamento anche nell'Italia centro-meridionale. Il grappolo del Merlot è di formato medio, con acino rotondo di colore blu-nero, polpa tenera e sapore tendente al dolce.
Fra i vini ricordiamo: il Merlot del Trentino, i l Merlot dell'Alto Adige. Entrambi hanno caratteristiche simili, e cioè colore rosso rubino, profumo caratteristico, sapore secco, pieno e gradevole, lievemente erbaceo. Inoltre ricordiamo il Merlot del Piave, di Pramaggiore, delle Grave del Friuli, dei Colli Orientali Friula ni, del Collio, dell'Isonzo, di Aquileia e di Latisana. Nel Lazio si produce il Merlot di Aprilia.

Molinara
Da questo vitigno scaturisce un'uva rossa così chiamata per la pruina che sembra infarinare gli acini, come uscissero da un mulino. È chiamata anche Rossara, Rossanella, Solà. È un'uva tipica veronese che concorre (in mag. gior misura) all'uvaggio del vino Bardolino, del Valpolicella e del Recioto della Valpolicella. Il grappolo ha forma piramidale o anche cilindrica, di media grandezza. L'acino rotondo presenta una buccia di color rosso violaceo chiaro.

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Corso di Recupero per Astemi #36

I vitigni fondamentali #7/17

Lambrusco Grasparossa
Prende il suo nome dal graspo di colore vinoso, detto anche Lambrusco di Castelvetro, sua zona di origine. È diffuso in altre località come Castelfranco Emilia e Castelnuovo Rangone. Presenta un grappolo piramidale, con foglia tondeggiante. L'acino è pruinoso, di colore blu-nero, un po' rado. Il vino che ne deriva ha un colore tendente al rosso scuro ed un profumo vinoso intenso.

Lambrusco Maestri
Quest'altro vitigno della famiglia dei Lambruschi è particolarmente diffuso in provincia di Parma e viene anche chiamato Lambrusco di Spagna. Il grappolo è di formato medio, piuttosto allungato, l'acino piccolo, serrato, la buccia di colore blu-nero. Il vino che ne deriva è rosso rubino più o meno vivace, con profumo che ricorda la viola mammola, sapore gradevole,  caratteristico nel suo genere, e spumeggiante.

Lambrusco Salamino
Detto anche Lambrusco di Santa Croce, deve il suo nome alla forma del grappolo che è piccolo e serrato e ricorda appunto un salamino. È tipico di Santa Croce, una frazione del comune di Carpi. Il vino che ne deriva ha un colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso intenso, con profumo caratteristico, spuma vivace ed evanescente.

Malvasia bianca di Candia
Per la particolare colorazione che assume il giovane germoglio, è chiamato anche Malvasia rossa o semplicemente Malvasia. Diffuso in varie regioni, dall'Emilia al Sud, ha grappolo grande di forma conica e acino rotondo, con buccia di colore giallo dorato.
Quest'uva bianca entra negli uvaggi di diversi vini: dal Monterosso Val d'Arda (Piacenza) al Torgiano, al Bianco Capena del Lazio.

Malvasia del Chianti
Questo vitigno è coltivato nel Chianti da molti secoli; è chiamato anche Malvasia toscana o Malvasia bianca lunga: il grappolo è di forma molto allungata, piuttosto grande e compatto. Ha acino medio o piccolo, sferico, di colore tra il verdognolo e il paglierino dorato. L'uva di questo vitigno entra fra quelle fondamentali per l'uvaggio del Chianti. La sua percentuale può variare fra il 10 e il 30 per cento; attualmente si tende a diminuire l'apporto di Malvasia per ottenere dei Chianti più tipici.

Malvasia del Lazio
Vien detta anche Malvasia puntinata per l'acino cosparso di punteggiature e macchie grigie e marrone. Il grappolo, di forma conica, e l'acino sono di media grandezza. Altri sinonimi di questo vitigno: Malvasia gentile o Malvasia nostrale, ln molti vini bianchi laziali (Frascati, Marino, Colli Albani e altri) troviamo impiegata questa tipica Malvasia.

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Corso di Recupero per Astemi #35

I vitigni fondamentali #6/17

Greco
La principale area di diffusione si trova in provincia di Avellino e di Napoli; è detto anche Greco di Tufo, Greco del Vesuvio e Greco della Torre. Presenta un grappolo armonioso, piuttosto piccolo; acino un po' irregolare di colore grigio ambrato (nella parte rivolta verso il sole è ricoperto da punteggiature brunastre), polpa succosa e saporita.
Il vino di maggior spicco che deriva da questo vitigno è il Greco di Tufo, un bianco di classe, la cui produzione è molto limitata. Con le a li o orecchie dei grappoli è prodotto anche un vino dolce da dessert, usato spesso per la preparazione degli spumanti.

Grignolino
Questo eccellente e delicato vitigno produce un'uva tipica dell'Astigiano e dell'Alessandrino, dov'è chiamato Barbesino, Verbesino, Balestra e Arlandino. Il grappolo è serrato l'acino piuttosto piccolo, con colore violaceo riflessi rossicci scuri. Dalle uve di questo viti gno, con piccole aggiunte di Freisa, deriva i Grignolino d'Asti, di colore rosso rubino e sapore asciutto, leggermente frizzante.

Grillo
Questo vitigno da uva bianca, probabilmente originario delle Puglie e successivamente importato a Marsala, ha trovato il suo habitat ideale in provincia di Trapani. Il grappolo è di formato medio, con acini un po' radi. Ha un colore giallo dorato, polpa carnosa e succo incolore.
L'uva Grillo entra nella composizione del Marsala e anche di altri vini siciliani.

Lagrein
Chiamato anche Lagrain o Lagarino, è un vitigno tipico dell'Alto Adige, diffuso anche nel Trentino, originario della Valle Lagarina. Ha grappolo corto a piramide e acino rotondo con buccia consistente e colore blu-nero.
Il vino Lagrein può essere del tipo Lagrein Kretzer (rosato) o Lagrein Dunkel (scuro). Particolarmente pregiato quello prodotto a Gries di Bolzano. Lo scuro ha colore rosso rubino intenso, sapore asciutto un po' amarognolo, leggermente frizzante.

Lambrusco di Sorbara
Il Lambrusco è uno storico vitigno diffuso in varie zone dell'Emilia. A seconda dei Suoi cloni e delle varie località prende il diversi nomi che vanno distinti.
Il Lambrusco di Sorbara (vitigno e vino che ne discende) è tipico del centro rurale omonimo, in provincia di Modena. il grappolo è di grandezza media, piramidale con un'ala; l'acino rotondetto, la buccia pruinosa di colore blu-nero. fra i Lambruschi, quello di Sorbara, detto anche di Modena, è il più noto. Ha colore rosso rubino o granata di varia intensità, spesso frizzante con spuma rosso vivace più o meno evanescente.

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