Corso di Recupero per Astemi #134

Il vino 100 domande e 100 risposte #84

Che cos'è l'analisi organolettica del vino?

È un'analisi effettuata mediante gli organi di senso, volta a valutare fondamentalmente il colore, l'odore, il sapore, la tipicità, la limpidezza, l'effervescenza e lo stato di conservazione del vino.
Quest'analisi (oltre a quella di laboratorio) è prevista dalla legge per tutti i vini di qualità, controllati da un'apposita Commissione di Assaggio che funziona presso ogni singola Camera di Commercio. I vini D.O.C. devono essere controllati almeno una volta ogni 3 anni, mentre i vini D.O.C.G. tutti gli anni, prima dell'immissione al consumo. Tuttavia si ricorre all'analisi organolettica ogniqualvolta s'intenda fare una graduatoria fra i vini, per classificarli secondo i loro meriti oppure quando si vuole stabilire a quale categoria appartenga un dato vino.

Corso di Recupero per Astemi #133

Il vino 100 domande e 100 risposte #83

Quando conviene iniziare e bere il vino?

È consigliabile accostarsi al consumo del vino a poco a poco fin dall'infanzia. Gli studiosi sostengono in genere che si possa iniziare ad aggiungere all'acqua una minima parte di vino a partire dall'età di 7-8 anni, con lo scopo di preparare psicologicamente il bambino. Ci sembra un'ottima soluzione, tanto più che così facendo l'organismo si abitua, cioè si allena gradualmente alla digestione della nuova bevanda.
All'età di 12-16 anni si può aumentare la dose di vino fino a due dita per bicchiere d'acqua; poi fino ai 18 anni si può arrivare alla miscela di acqua e vino al 50%; dopo i 18 anni è consentito un bicchiere o un bicchiere e mezzo al pasto.
Dai 20-21 anni in avanti vale la dose giornaliera di 1g di alcol per kg di peso corporeo.

Corso di Recupero per Astemi #132

Il vino 100 domande e 100 risposte #82

Che cosa sono i vini di regime?

"Sono quei vini che, per la loro costituzione fisicochimica e le loro caratteristiche, servono a integrare le diete, adattate alle varie condizioni patologiche e fisiologiche". Così si sono espressi due eminenti studiosi, C. Garino-Canina e L. De Benedetti, rispettivamente agronomo e medico. Mentre l'illustre P. G. Garoglio si esprime nei seguenti termini: "Il vino di regime è un vino destinato per i suoi caratteri energetici o eccitanti a integrare gli elementi biochimicamente attivi". I vini di regime vengono suddivisi in 7 gruppi a seconda delle loro caratteristiche: 
tipo A: bianco secco
"      B: rosato e chiaretto
"      C: rosso comune da pasto (da tavola)
"      D: rosso superiore invecchiato, da arrosto
"      E: frizzante e semifermentato
"      F: spumante
"      G: vino generoso, cioè ricco di alcol. 
Per esempio, il vino tipo:
A è indicato per le malattie del ricambio
B "      "    le coliti con stitichezza 
C "      "    le coliti con diarrea
D "      "    le gastriti con ipocloridria
E  "     "    le nevrosi depressive 
F  "     "    le malattie febbrili acute 
G "     "     la convalescenza.

Corso di Recupero per Astemi #131

Il vino 100 domande e 100 risposte #81

Il vino è tollerato dai diabetici?

Il vino secco, cioè privo di zucchero, è perfettamente tollerato dai diabetici. Anzi in questi individui l'alcol del vino è assai utile, sia come fornitore di calorie (che il diabetico non riesce a ricavare dallo zucchero) sia perché il fabbisogno calorico viene soddisfatto senza bisogno di ricorrere all'insulina. Si può aggiungere che il vino (grazie all'alcol che contiene) esplica un'azione ipoglicemizzante (cioè abbassa il contenuto di zucchero nel sangue).
In Germania è posto in vendita nelle farmacie "vino per diabetici"... si tratta di Barbera d'Asti e Cortese di Gavi; almeno questi sono i vini acquistati dalla casa di distribuzione di farmaceutici che ha lanciato l'ottima idea.

Corso di Recupero per Astemi #130

Il vino 100 domande e 100 risposte #80

Il vino brulè ha efficacia terapeutica?

Da qualche anno il vino addizionato di cannella chiodi di garofano, coriandolo, pepe, zucchero, e poi riscaldato fino a ebollizione, ha trovato nuovi proseliti proprio nella classe medica.
In effetti il vino brulé è indicato in casi di raffreddore e di virosi respiratorie. L'azione antivirale è dovuta ai tannini che bloccano le proteine del virus. D'altra parte è nota l'azione antibatterica e antivirale, come è stato ampiamente dimostrato a danno del vibrione del colera e sui germi del tifo, della dissenteria, ecc. Vale la pena di ricordare che uno dei più illustri studiosi odierni del vino in relazione alla salute umana, J. Masquelier, asserisce che, grazie ai polifenoli, il vino deve essere considerato come "un agente profilattico eccezionale nel campo dell'igiene alimentare".
Tornando al vino brulé, l'azione benefica che esso fornisce è anche da collegare alla vasodilatazione provocata sia dai polifenoli sia dall'alcol.