Il vino 100 domande e 100 risposte #66
Che cosa significano le sigle v.q.p.r.d. e D.O.C.?
La sigla v.q.p.r.d., adottata in tutta la CEE, significa vino di qualità prodotto in regione determinata e comprende i vini D.O.C. e D.O.C.G.
La sigla D. O. C. (o d.o.c.) significa denominazione di origine controllata; v.s.q.p.r.d. significa vino spumante di qualità prodotto in regione determinata.
Questi vini di qualità sono stati istituiti con la Legge 12/7/1963 n° 930, secondo cui "per denominazione di origine dei vini s'intendono i nomi geografici e le qualificazioni geografiche delle corrispondenti zone di produzione, accompagnati o non con i nomi di vitigni o altre indicazioni usate per designare i vitigni che ne sono originari e le cui caratteristiche dipendono essenzialmente dai vitigni e dalle condizioni naturali di ambiente".
Per ogni vino di qualità vi è un disciplinare di produzione che contiene notizie generali e il decreto di riconoscimento della denominazione di origine; questo in particolare definisce:
— la delimitazione della zona di produzione;
— la varietà (o le varietà) di uva dalla quale si ottiene il vino;
— le pratiche colturali che si devono e quelle che si possono attuare;
— il metodo di vinificazione;
— il grado alcolico naturale minimo dell'uva;
— il rendimento per ettaro;
— colore, odore e sapore del vino;
— acidità totale minima;
— grado alcolico complessivo minimo.
In Italia le D.O.C. sono più di 200 e riguardano 01tre 500 vini; si tenga infatti presente che con una stessa denominazione ci possono essere più vini (per esempio: con la denominazione Franciacorta vi sono il vino rosso e il Pinot; con la denominazione Parrina vi sono un vino rosso e un vino bianco; con la denominazione Trentino vi sono 11 vini, ecc.). Almeno una volta ogni 3 anni i vini D.O.C. devono essere controllati da una Commissione di degustazione.