Corso di Recupero per Astemi #109

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Come s'imbottiglia il vino?

Bisogna prima di tutto precisare che l'imbottigliamento del vino è un sistema di conservazione dello stesso oltre che un mezzo di miglioramento organolettico. In sostanza lo scopo primo è quello di preservare il vino dai deleteri fenomeni ossidativi che lo invecchiano anzitempo o comunque precocemente. Quindi la prima regola da tenere presente quando si procede all'imbottigliamento è quella di limitare il contatto del vino con l'aria.
Oltre che allontanare il momento dell'invecchiamento, o meglio della decrepitezza, l'esclusione dell'aria consente la formazione di nuovi profumi e sapori e facilita la conservazione di altre pregiate caratteristiche. Per raggiungere questi scopi occorre far entrare poca aria nella bottiglia, il che è possibile operando una disaerazione della bottiglia prima dell'imbottigliamento ed eventualmente un'aggiunta di azoto (o di anidride carbonica per i vini frizzanti, o una miscela di questi due gas) che, essendo un gas inerte (cioè che non reagisce col vino), non comporta cambiamenti di odore e sapore, ma esclude la presenza dell'aria.
Un altro modo per imbottigliare a regola d'arte è quello di trattare le bottiglie con una soluzione di anidride solforosa, che elimina l'aria dalla bottiglia, dopo di che si fa sgocciolare la bottiglia e poi vi si immette il vino.
Trattandosi di vino di consumo corrente, si può procedere all'imbottigliamento a caldo, che consiste nel riscaldare il vino a 75-80 °C per 15 secondi e poi procedere all'imbottigliamento quando la temperatura è di circa 50-60 °C; in questo modo viene eliminata la camera d'aria tra pelo liquido e tappo.

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