Corso di Recupero per Astemi #125

Il vino 100 domande e 100 risposte #75

Quali sono le caratteristiche che deve avere il vino genuino?

Frequentemente si equivoca su questo termine, precisiamo quindi che genuino è il vino che proviene sicuramente e solo dall'uva senza aggiunta di sostanze estranee (mele, fichi, ecc.). Quindi il termine in oggetto non è legato alla qualità del vino, ragion per cui un vino genuino può essere torbido, poco profumato o addirittura con difetti di odore e sapore, mentre un vino artefatto può risultare più gradevole alla vista, all'olfatto al gusto.
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità i componenti del vino ritenuti più significativi al fine della valutazione della genuinità sono: 
— prolina: minimo 100 mg/l;
— fenoli totali: minimo 200 mg/l;
— potassio: minimo 300 mg/l;
— magnesio: minimo 80 mg/l; — azoto totale: minimo 100 mg/l; — nitrati: massimo 5 mg/l.
La legge prevede inoltre altri limiti che devono essere rispettati:
— zinco: massimo 5 mg/l;
— rame: massimo 1 mg/l;
— piombo: massimo 0,3 mg/l;
— bromo inorganico: massimo 1 mg/l;
— H3B03.• massimo 60 mg/l;
— sorbite: massimo 70 mg/l;
— estratto secco: non meno di 14 g/I per i vini bianchi (con qualche eccezione); non meno di 15 g/I per i rosati; non meno di 18 g/I per i vini rossi;
— ceneri: non meno di 1 g/I per i vini bianchi; non meno di 1,2 g/I per i rosati; non meno di 1,4 g/I per i rossi.

Corso di Recupero per Astemi #124

Il vino 100 domande e 100 risposte #74

Che cos'è il contrassegno I. V. A. o tappo fiscale?

E' uno speciale contrassegno da apporre su tutti i recipienti di capacità non superiore a 60 L, all'atto del riempimento. Detto contrassegno va impresso sul tappo (o altra chiusura) oppure è rappresentato da una fascetta di carta incollata sul tappo (o altra chiusura).
Sul contrassegno impresso sul tappo vanno indicati:
la dizione I. V.A o contro I. V.A.; categoria del prodotto: A (se < 21° alcol), B (se > 21° alcol), C (spumante metodo Champenois); — denominazione o marchio della ditta che ha fabbricato gli oggetti di chiusura;
— denominazione e sede o numero di codice della ditta imbottigliatrice.
Sul contrassegno (o sulla fascetta) occorre indicare: la dizione contrassegno I.V.A.;
— il numero progressivo, con eventuale prefisso alfabetico;
— classe di contrassegno: 1 fino a 0,5 1; 2 da 0,51 1 a 1 1; 3 da 1,001 1 a 2 1, ecc.; fino a 6, per i contenitori tra 20 e 60 1;
— elementi identificativi della tipografia autorizzata, completi degli estremi della relativa autorizzazione ministeriale;
— il riferimento al D.M. 4/5/1981 e successive modifiche.


Corso di Recupero per Astemi #123

Il vino 100 domande e 100 risposte #73

Quali diciture possono essere facoltativamente apposte sull'etichetta?

Numerose sono le menzioni che si possono apporre sull'etichetta principale o secondaria o direttamente sulla bottiglia. Le più importanti per il vino da tavola sono le seguenti:
— precisazione del colore del vino (rosso, rosato o bianco);
— marchio, che può anche consistere in un nome di fantasia;
— viticoltore, fattoria, azienda agricola, vigneti, ecc. riferiti all'imbottigliatore;
— nome o ragione sociale, comune o frazione delle varie persone fisiche che hanno partecipato al circuito commerciale;
— distinzione attribuita da un organismo ufficiale; — nome dello Stato in cui l'uva è stata raccolta e vinificata;
— raccomandazione rivolta al consumatore circa i piatti da abbinare al vino, il modo di servirlo, il modo di conservarlo, l'ammissione per fini religiosi;
— precisazione riguardante eventuali colori particolari (per esempio: ambrato) e tipi di vino particolare (per esempio: abboccato, dolce, ecc.).
Per il vino da tavola con indicazione geografica so- no ammesse anche altre menzioni: — una o due varietà di vite;
— annata della vendemmia;
— nome o ragione sociale e comune dell'azienda ove l'uva è raccolta e vinificata;
— informazioni relative alla storia del vino;
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— indicazione relativa a un uso dietetico.
Per quanto riguarda il vino di qualità sono ammesse anche altre indicazioni:
— menzioni tradizionali complementari (per esempio: riserva, superiore, classico, ecc.);
— nome di un'unità geografica più piccola della regione determinata;
— numero di controllo di qualità attribuito al vino da un organismo ufficiale;
— numero del recipiente o della partita;
— precisazione circa l'elaborazione del vino;
— imbottigliamento nella zona di produzione, ecc.

Corso di Recupero per Astemi #122

Il vino 100 domande e 100 risposte #72

Quali diciture devono comparire sull'etichetta?

La regolamentazione comunitaria prevede che sull'etichetta o su un'etichetta secondaria o direttamente sulla bottiglia (la legge più recente, del 1984, parla infatti non più di etichetta, ma di campo visivo) debbano comparire le seguenti menzioni obbligatorie:
— vino da tavola, oppure, per il vino di qualità, il nome della regione determinata da cui proviene il vino, con scritto sotto denominazione di origine controllata o v.q.p.r.d. o vino di qualità prodotto in regione determinata;
— nome o ragione sociale dell'imbottigliatore;
— comune o frazione sede dell'imbottigliatore; — numero di codice dell'imbottigliatore: n... R.I. (Registro Imbottigliatore) o R.I. V. (Registro Imbottigliatore Viticoltore), cui segue la sigla della provincia; — volume nominale del vino;
— limitatamente ai vini di qualità e ai vini novelli è obbligatoria anche la dichiarazione dell'annata della vendemmia;
— in sede nazionale è anche obbligatoria la dichiarazione della gradazione alcolometrica effettiva e totale.
Se si tratta di vino da tavola con indicazione geografica, occorre specificare anche il nome dell'unità geografica (che non deve dar adito a confusione con un nome già in uso per un v.q.p.r.d. e che deve essere più piccola dello Stato).